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Nuove Foreste in Arabia, agave al posto della plastica

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Foreste in Arabia e l’agave

Uno dei grandi temi dell’Expo 2022 di Dubai è la sostenibilità. Nello stand di Singapore è stata riprodotta una foresta pluviale nel deserto di Dubai.
Siamo nel’area espositiva elle strutture dedicate le energie. Nel bel mezzo troviamo i cosiddetti fiori solari, che sono dei pannelli solari che ruotano intelligentemente per raccogliere al meglio i raggi solari.
Per alimentare la foresta dissalano l’acqua del mare per irrigare le piante con sensori e telecamere che la distribuiscono. Il progetto è molto articolato e vuole dimostrare che anche nel deserto si può creare un clima ideale per le piante. La foresta nel deserto riesce a sostenersi da sola, senza bisogno di energia elettrica tradizionale, poiché tutta energia elettrica che viene utilizzata è fatta da pannelli solari.

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Taranto: frutti di mare
Ci spostiamo a Taranto dove il CRM sta sperimentando nuove materie prime per soppiantare la plastica nella coltivazione di mitili e delle ostriche.

Nel golfo la coltivazione delle cozze nere è tradizione antica e assieme alle ostriche, precede da secoli il miraggio dell’acciaio.

Fino a qualche decennio fa per realizzare le reti a filare che accolgono le succulente cozze nere si impiegavano fibre naturali. L’avvento della rete elastica sintetica ha poi facilitato l’opera.  Le colture a filari che favoriscono l’innesto degli esemplari più giovani dei mitili, durante la crescita fino alla taglia commerciabile vedranno cambiare altre due volte la rete che li racchiude.

Cerner

Al Cerner di Taranto è stato sviluppato uno studio per trovare alternativa in materiali natali in vece dalla rete tubolare plastica. D’apprima con la canapa e poi con l’agave. Proprio con l’agave si ottiene una resistenza perfetta per tutto il tutto il ciclo di un innesto. Non c’è perdita di prodotto, anzi la fase di riproduzione risulta addirittura superiore.La rete in fibra naturale si utilizza con la stessa facilità. L’acquacoltura si eveolve nello stesso tempo in cui si insidierebbe nella rete plastica, con performance di accrescimento addirittura maggiori.
Il futuro pertanto potrebbe passare addirittura attraverso dal rilancio della mitilcultura, integrando nella filiera produttiva anche la coltivazione dell’agave.

Nelle zone agricole non destinate a particolari coltivazioni, si potrebbero creare delle piantagioni di agave da cui estrarre la fibra.

L’effetto secondario certamente non trascurabile, sarebbe quello della riduzione della quantità di plastica.

SOS Coralli

Il surriscaldamento globale è deleterio anche per i coralli marini. I coralli sono creature dalla lunga vita ma con dinamiche di crescita molto lente.

I coralli proliferano lentamente e le ondate di calore innaturali nel Mediterraneo producono su di loro effetti devastanti.

Alcuni ricercatori universitari, hanno studiano a lungo gli effetti del cambiamento climatico nel Mediterraneo. Lo studio in un’area protetta in Corsica, rivela che le ondate di caldo marine stanno riducendo drasticamente la popolazione di coralli del Mediterraneo. Tre le specie più colpite, la Gorgonia e il corallo rosso le cui biomasse in meno di vent’anni si sono ridotte dall’80%. al 90%.

Specie fragili che prosperano in habitat delicati, ma essenziali per una grande diversità della fauna associata.
Foreste in Arabia agave